Di Alfredo Di Domenico
Parlare di Dame Maggie Smith è come parlare di una divinità della recitazione, in tutti i suoi campi: cinema, televisione, teatro. Un monumento alla settima arte che ancora oggi, alla veneranda età di 80 anni, continua imperterrita a comparire sullo schermo, sui palchi londinesi, stupendo il mondo con la sua immensa bravura.
Attiva da 60 anni la Smith ha avuto una carriera che i comuni mortali possono solo sognare: considerata una delle più grandi esponenti del cinema e del teatro britannico e mondiale, nel 1970 ha vinto l’Oscar alla miglior attrice per la sua interpretazione ne La strana voglia di Jean, mentre nel 1979 ha vinto l’Oscar alla miglior attrice non protagonista per California Suite. I suoi altri ruoli per cui è stata candidata agli Oscar sono nei film Otello (1965), In viaggio con la zia (1972), Camera con vista (1986) e Gosford Park (2001). Negli ultimi anni, la Smith è nota per la sua interpretazione di Minerva McGranitt nella saga cinematografica di Harry Potter (2001-2011) e di Violet Crawley, la Contessa Madre di Grantham nella serie TV Downton Abbey (2010-2016), per le quali ha ottenuto il plauso della critica e numerosi riconoscimenti.
Insieme a Helen Hayes, Ingrid Bergman, Meryl Streep, Jessica Lange e Cate Blanchett è una delle poche attrici ad avere conquistato il Premio Oscar sia come migliore attrice protagonista sia come non protagonista.In più e una delle poche a poter vantare la Triple Crown of Acting.
Downton Abbey (2010/2016)
Vogliamo soffermarci non tanto sul ruolo di Violet Crawley, Contessa Madre di Grantham, quanto sul prototipo del personaggio da lei interpretato, la dama inglese, nobile, altezzosa, vittoriana, superba, burbera ma ma in fonda buona e assolutamente irresistibile. Un tipo personaggio che ha portato sullo schermo numerose volte, in Camera con vista, Un tè con Mussolini, Gosfrod Park, e anche in versione moderna in Quartet e Marigold Hotel. Nel suo ruolo in Downton raggiunge la perfezione, irresistibile e contagiosa, un ruolo scritto su misura per lei; quando entra in scena il tempo sembra fermarsi, è quasi disarmante vedere con quanta naturalezza e vivacità a di 80 anni riesca a portare sulla scena uno dei personaggi più riusciti ed amati della sua carriera.
Vogliamo considerare Lady Violet come una summa di tutte le sue grandi performance interpretando questo simpatico prototipo di donna inglese. Downton le ha portato una rinnovata popolarità ed ha rafforzato il suo status di grande interprete e sopratutto le ha portato tanti nuovi premi, tra cui 1 Golden Globe, ben 3 SAG e 2 Emmy arrivando a possedere la “Triple Crown of Acting”.
Lady in the Van (2014)
Miss Shepherd è una donna anziana ed eccentrica che vive in un furgone. Quando arriva a parcheggiare in una tranquilla strada residenziale, inizialmente la sua presenza porta scompiglio presso gli abitanti delle case circostanti. Presto ero, tra la donna e i suoi vicini, tra i quali Alan Bennett, si instaurerà un legame particolare e pieno d’affetto. La donna finirà col vivere nel vialetto dei Bennett per i successivi 15 anni. A 80 anni suonati Dame Maggie ci emoziona con una dei ruoli più riusciti della sua carriera, un piccolo film degno di nota solo grazie alla sua presenza.
Ebbene sì, ancora oggi Smith riesce a fare miracoli, un personaggio non facile, una donna burbera, antipatica, poco socievole, ma in fondo bonaria, un ruolo che Maggie rende magnificamente riuscendo a commuovere e divertire lo spettatore. Grazie a questo ruolo ha sfiorato la 7° candidatura agli Oscar, ricevendo solo una nomination ai Globe ed ai BAFTA.
Harry Potter (2001/2011)
«Una donna dall’aspetto piuttosto severo, che portava un paio di occhiali squadrati di forma identica ai segni che il gatto aveva intorno agli occhi. Anche lei indossava un mantello, ma color smeraldo. I capelli neri erano raccolti in uno chignon». Quando J.K. Rowling inventò il personaggio dell professoressa Minerva McGranitt pensò proprio a Maggie Smith. Dame Maggie ha ricoperto il ruolo della titolare della Casa Grifondoro per 10 anni, anche quando scoprì di essere malata. Un ruolo che ha portato la fama e l’adorazione da parte delle nuove generazioni diventando uno dei personaggi più popolari e amati della saga. Irresistibile come sempre in ogni fotogramma in cui appare da il meglio di sé nell’ultimo capitolo della serie sdrammatizzando la situazione in una scena particolarmente drammatica: chi non ricorda la scena in cui Minerva dà vita all’esercito di statue dicendo “Ho sempre voluto usare questo incantesimo”.
California Suite (1978)
A Beverly Hills si svolge la storia di cinque coppie che alloggiano in un albergo alla vigilia della cerimonia della consegna degli Oscar. Un film corale che vede la Smith in coppia con un magnifico Michael Caine. Maggie interpreta Diana Barrie attrice inglese candidata agli Oscar. La perdita della statuetta e la delusione che ne consegue, supportata da qualche bicchierino in più, innesca una battaglia verbale tra lei e il marito (Caine). Maggie è semplicemente irresistibile, sebbene la parte voglia sembrare drammatica la sua performance risulta oscillare tra il comico ed il grottesco. Un film imperdibile, una commedia sofisticata come non se ne vedono più, con un cast monumentale. Grazie a questo magnifico ruolo Maggie vince il secondo Oscar.
La strana voglia di Jean (1969)
E’ la storia di una istitutrice inglese degli anni ’30 affascinata dall’ideologia fascista. In una scuola femminile di Edimburgo, i metodi disinvolti, rivoluzionari di Miss Brodie si scontrano con le abitudini correnti. Un ruolo molto forte, che trova in Maggie l’attrice ideale, Infatti la sua performance è potente e profonda, una verve incontenibile porta la Smith alla prima vittoria agli Oscar, come protagonista. Un titolo forse poco conosciuto ma che consigliamo spassionatamente di recuperare per restare piacevolmente sorpresi. E’ l’inizio di una fortunata e gloriosa carriera cinematografica, dopo anni di gavetta nei teatri inglesi.