Sing Sing

Oscar 2025, il miglior film sarà Sing Sing?

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Di Simone Fabriziani

Che l’Oscar 2025 al miglior film sia già stato “assegnato” all’acclamatissimo Sing Sing di Greg Kwedar? Il lungometraggio con protagonisti i candidati alla statuetta Colman Domingo e Paul Raci è stato presentato con grandissimo entusiasmo al Toronto International Flm Festival del 2023, ma ha debuttato nelle sale Usa con A24 soltanto il 12 luglio di quest’anno.

Ma di cosa parla il commovente Sing Sing? Ancora senza distribuzione e data di uscita italiana, il lungometraggio diretto da Greg Kwedar e co-scritto assieme a Clint Bentley (dal libro The Sing Sing Follies di John H. Richardson) è il racconto di un piccolo gruppo di prigionieri nel carcere di Sing Sing , una delle prigioni di massima sicurezza più famigerate al mondo, che grazie al programma di riabilitazione attraverso il teatro, tenta di mettere in scena uno spettacolo originale sul palcoscenico.

Il manifesto ufficiale di Sing Sing – fonte: A24

Con buona parte del cast costituito da veri ex-inquilini del carcere di Sing Sing che recitano qui con grande talento e naturalezza, il film con protagonista Colman Domingo nei panni John “Divine G” Whitfield è un vero e proprio inno alle seconde occasioni della vita, al potere curativo dell’arte ed, in particolar modo, alle virtù taumaturgiche della messa in scena teatrale. Un mix vincente che ha già particolarmente convinto la critica statunitense (attualmente è al 97% di recensioni positive su Rotten Tomatoes) ed il pubblico, commosso da un cast d’insieme sorretto da un istrionico Colman Domingo e contorniato da reali ex-inquilini del famigerato carcere statunitense, semplicemente da applausi.

Difficile quindi immaginare uno scenario diverso da quello nel quale Sing Sing non farà breccia nel cuore dei membri dell’industria cinematografica americana, e nell’Academy. Tra invettiva sociale sullo status quo del sistema carcerario statunitense ed ode al potere immortale del teatro e della recitazione come mezzo di salvezza personale, il film di Greg Kwedar è, a scatola chiusa ed in attesa dei responsi dei festival dei prossimi mesi, il primo grande favorito all’Oscar nella categoria principale. Almeno sulla carta.


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