In Memoriam: HECTOR BABENCO (1946-2016)

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Di Simone Fabriziani
Si è spento ieri 13 Luglio presso l’ospedale di San Paolo del Brasile all’età di 70 anni uno dei cineasti sudamericani più influenti degli Anni 80 e 90: ci lascia Hector Babenco, e con lui se ne va una filmografia peculiare costituita da pochi titoli che hanno però segnato un decennio.

Hector Babenco nasce il 7 Febbraio 1946 a Buenos Aires in Argentina, ma passa molta della sua vita in Brasile, finendo per ottenere la cittadinanza e la naturalizzazione brasiliana .

Inizia la sua carriera cinematografica dietro la macchina da presa nel 1973 raccontando per immagini la società brasiliana e le contraddizioni di San Paolo del Brasile tra storie di povertà, prostituzione, crisi sociale ed economica; il titolo cult è Pixote, la legge del più debole (1981) che ottiene una candidatura al Golden Globe come Miglior Film Straniero.
Il successo arriva però con il debutto alla lingua inglese nel 1985 con il cult Il Bacio della Donna Ragno, che regala a Babenco la sua unica Nomination all’Oscar per la Regia e porta la statuetta al magnifico protagonista William Hurt nel primo ruolo omosessuale a vincere l’Academy Award; accanto a Hurt, un altrettanto intenso Raul Julia:
Nel 1988 Babenco bissa il successo internazionale in lingua inglese con l’intenso racconto della vita dei “barboni” o gente di strada con Ironweed con due protagonisti d’eccezione, entrambi candidati all’Oscar: Jack Nicholson e Meryl Streep
L’ultima pellicola di Babenco risale al 2015 ed è My Hindu Friend; scritto e diretto dallo stesso regista, il film vede come protagonista Willem Dafoe curiosamente nei panni di un regista in crisi privata a causa di una malattia terminale che non gli lascia scampo. Ironia beffarda della vita.