Ralph spacca Internet – La conferenza stampa con i registi Rich Moore e Phil Johnston

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Di Simone Fabriziani

Si è tenuta la scorsa settimana la presentazione per la stampa italiana di Ralph spacca Internet: Ralph spaccatutto 2, l’atteso sequel del campione del box-office animato del 2012. In occasione della esclusiva anteprima abbiamo incontrato in conferenza stampa i due registi Rich Moore (premio Oscar per Zootropolis) e Phil Johnston.


Ralph spacca Internet debutterà nelle sale italiane il 1 gennaio 2019:
Quale è stato il vostro rapporto nei confronti della personificazione di luoghi e simboli del web che costruiscono l’universo narrativo di questo film?
RICH MOORE: “L’idea di dare una personificazione e una vera e propria topografia dell’Internet ci è venuta in mente sotto consiglio di molti esperti del web. Alla fine abbiamo deciso di strutturare la Rete come la città di Roma, una metropoli a strati, dove il nucleo centrale è quello più antico, mentre le onde che si propagano dal centro formano i nuovi agglomerati. Quindi al centro di questa città finzionale ci sono i siti web più vecchi, mentre le novità alla periferia.Una struttura a strati come se fosse una lasagna.”
PHIL JOHNSTON: “Mi è venuta voglia di lasagna!”
Iniziando la propria carriera con I Simpson, Rich Moore ha visto l’animazione evolversi verso mondi fino a quei tempi inimmaginabili. Come pensi si evolveranno le tecnologie animate nel futuro?

RICH MOORE: “Le cose sono cambiate così tanto dai miei anni alla Fox, quando animavo la serie de I Simpson. Oggi a pensare alle innovazioni tecnologica nel campo dell’animazione c’è da essere quasi spaventati! In fondo, noi disegnavamo I Simpson con la stessa tecnica di Pinocchio degli anni ’40! Lo stesso Ralph Spaccatutto del 2012 è nulla rispetto a come abbiamo realizzato questo sequel.”
Quale è stata la sfida più difficile da realizzare in questo film, quella che inizialmente pensavate fosse impossibile ma poi ci siete riusciti?

PHIL JOHNSTON: “Credo che la cosa più difficile sia stata fare tutto. Internet è un mondo in costante cambiamento, anche quello che ci siamo detti poco fa ora Internet potrebbe processarlo in maniera nuova e differente! Per questo avevamo bisogno di una storia solida.”
RICH MOORE: “L’importanza della storia stava nel non far si che la storia di amicizia tra Ralph e Vanellope non venisse schiacciata dalle incredibili tecniche visive utilizzate per portare in vita in maniera inedita il mondo di Internet.”

Lavorare per la Disney è un po come giocare per il Real Madrid, si gioca per vincere. Come si gestisce l’ansia e lo stress di lavorare in u team creativo così imponente?
RICH MOORE: “All’inizio di tutto c’è una storia, quella a cui io e Phil abbiamo lavorato per almeno un anno per questo sequel. Se questa storia piace alla Disney, saremo contenti da entrambe le parti, perché in fondo quello che la Disney vuole è quello che il pubblico in sala vuole: vivere una bella storia raccontata bene e adatta a tutta la famiglia.”
PHIL JOHNSTON: “Noi siamo come degli emarginati all’interno della più grande major di animazione della storia del cinema, e in fondo la storia di Ralph e Vanellope è un po la storia mia e di Rich, due emarginati che trovano al propria voce nel mondo odierno.”
Una delle scene più divertenti è quella delle principesse Disney. Ci sono stati scontri ideologici durante la fase di lavorazione su quale dei personaggi femminili sarebbe dovuta comparire prima, o dopo?

PHIL JOHNSTON: “Quelle Principesse hanno degli agenti molto importanti,è una vera e propria una stanza piena di dive!”
RICH MOORE: “Una delle cose più belle è stata la possibilità di inserire all’interno di una stessa scena le principesse con cui sono cresciute generazioni passate , presenti e future; è stato come giocare con Judy Garland ne Il mago di Oz, Marilyn Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde e Anita Ekberg in La dolce vita.”
PHIL JOHNSTON: “Il capo dell’animazione ha praticamente messo delle bambole delle principesse in circolo per ricreare la scena e la disposizione dei personaggi e su chi avrebbe fatto o detto cosa. Stavamo letteralmente giocando con delle bambole per poter portare in vita una delle sequenze più divertenti del film.”