‘The Post’ – Il resoconto della conferenza con Steven Spielberg, Tom Hanks e Meryl Streep

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Di Simone Fabriziani

Ieri mattina abbiamo assistito a Roma alla conferenza stampa in diretta streaming da Milano del film The Post; erano presenti al Q&A il regista Steven Spielberg e i due straordinari interpreti Tom Hanks e Meryl Streep. Ecco cosa hanno risposto alle stimolanti domande della stampa italiana.
La libertà
di stampa è ancora minacciata nonostante sia passato molto tempo dagli accadimenti raccontati nel film?
(Steven Spielberg): La libertà di stampa è sinonimo di
democrazia, è un diritto che consente di essere guardiani stessi della democrazia. Nel 1971, per la prima volta dopo la guerra civile, nella storia americana la pubblicazione di documenti di stato da parte di un giornale vengono sottoposti alla decisione della Corte Suprema. Anche oggi la stampa è sotto attacco nel 2017, così come lo era nel 1971, in una quasi profetica inversione di numeri!
Qual’è stato l’impatto del
film sulla stampa americana?
(Steven Spielberg): Da parte della stampa c’è stato
supporto e soprattutto molti consensi per la figura di  Kay Graham, donna che si è trovata ai
vertici della sua professione in un mondo di uomini; la sua voce la ha trovata
mettendo tutti questi uomini al loro posto. Per la prima volta nella mia carriera ho ritratto
un rapporto umano complesso tra uomo e donna grazie alla coppia Tom Hanks e Meryl Streep.
Come mai Meryl Streep non ha mai lavorato con Spielberg se non in un documentario recente su Nora
Ephron?
(Meryl Streep): Nei bei vecchi tempi le donne venivano
invitate a ballare!
(Tom Hanks): Tra me e Spielberg ci siamo sempre detti “cavolo,
sarebbe fantastico se in questo film ci fosse Meryl Streep!”
(Meryl Streep): Nora è stata colei che ci ha portato a
lavorare insieme; Nora e Tom lavoravano insieme e si conoscevano bene, tutto
sommato è stato positivo conoscerci per la prima volta sul set con Tom. Sarei molto felice se lei
fosse qui a commentare i tempi che stiamo vivendo e l’importanza di questo film.
Cosa può
insegnare la figura di Katherine Graham?
(Meryl Streep): quello che mi ha attratto del scegliere di interpretare il  personaggio
è che la sceneggiatura è stata scritta 6 giorni prima delle elezioni del 2016 da
Liz Hannah in previsione di una presidente donna. Eppure dopo le elezioni ci
sono stati attacchi e ostilità nei confronti delle donne nonostante la non elezione di Hillary Clinton; questa è una
riflessione su quanta strada non abbiamo ancora fatto.
La
ricostruzione della redazione dei tempi è perfetta ed emozionante, dal suo punto
di vista di direttore redazionale nel film, come ha vissuto il suo personaggio l’attore Tom Hanks?
(Tom Hanks):Ben Bradlee era una vera bestia, voleva inseguire non una storia, ma
la storia. Il Washington Post era in quel momento in competizione  con il New York Times, e questo Ben Bradlee non
poteva sopportarlo. Lui pensava di essere ultimi a casa propria.
(Meryl Streep): il coraggio di Kay Graham era quello di
sfidare il sistema come ha fatto Daniel Helsberg, trafugando i documenti che ha
fatto arrivare ai giornalisti del New York Times, gli stessi che hanno rischiato la propria
carriera per pubblicare questi rapporti. Il pubblico americano è venuto a
conoscenza del fatto che quattro amministrazioni hanno mentito sulle vere
ragioni della guerra in Vietnam.  Quello di Kay è un atto di coraggio nello sfidare l’amministrazione Nixon pur non
essendo consapevole della sua posizione; il coraggio si può apprendere, cosi
come lo ha appreso sicuramente Kay, eppure oggi non lo insegniamo più.
Con la
campagna Time’s Up cosa sta cambiano adesso a Hollywood? (Streep) Qual è la
relazione uomo donna negli Usa oggi e qual è la direzione dove stiamo andando?
(Spielberg)
(Meryl Streep): Finalmente le donne si sono mosse perché
gli esseri umani imparano molto lentamente; ma so che l’aria sta cambiando e non soltanto ad Hollywood , in ogni
posto di lavoro. C’è stata una grande apertura dopo la ribellione di alcune
giovani donne ad Hollywood, ma il fatto è che le donne hanno sempre lottato
contro questi problemi, e prevedo che ci sarà prima o poi qualche passo indietro, ma poi si
ritornerà di nuovo a  lottare, sono ottimista.
(Steven Spielberg): Per rispondere alla domanda dovrei
essere uno scrittore o un filosofo o un conduttore di talk show, ma parliamo di
un problema arcaico che inizia dalla notte dei tempi, ovvero la domanda fondamentale della
battaglia dei sessi. Le donne lo hanno dimostrato durante la seconda guerra
mondiale quando hanno capitanato le industrie belliche mentre gli uomini
combattevano al fronte, ma al loro ritorno non sono riuscite a mantenere il
ruolo importante che avevano contribuito a fornire tornando alle cucine di casa. La capacità
delle donne di essere leader e di avere la propria voce è il problem degli
uomini che non sono riusciti e non riescono ancora a rispettare ed accettare un no da parte di una
donna. Mi auguro che il film possa essere una fonte di ispirazione per le
donne che hanno difficoltà a trovare una propria voce in un mondo ancora di uomini.

The Post arriverà nelle sale italiane il 1 Febbraio distribuito da 01 Distribution e Leone Film Group.


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