A poche settimane dall’inizio ufficiale della stagione dei premi con i riconoscimenti della critica statunitense del mese di dicembre, facciamo il punto della situazione nella categoria per la miglior regia. Quale cineasta è in pole position per ottenere l’ambita statuetta degli Oscar il prossimo marzo 2025?
Se crediamo all’entusiasmo di pubblico e critica per il vincitore della Palma d’Oro a Cannes Anora, allora lo statunitense Sean Baker è in cima al podio dei registi più papabili per la statuetta di categoria dell’Academy, anche se a tallonarlo potrebbe essere Brady Corbet per il già acclamatissimo e premiatissimo The Brutalist, già Leone d’Argento (proprio alla regia) a Venezia 81.
Ma attenzione alla carica degli autori internazionali e non di lingua inglese: a partire dal francese Jacques Audiard per Emilia Perez, proseguendo per i premiatisismi a Cannes Payal Kapadia per Amore a Mumbai e Mohammad Rasoulof per The Seed of the Sacred Fig, fino ad approdare alla chiacchieratissima Coralie Fargeat per l’horror dell’anno, The Substance.
Il grande spettacolo su grande schermo potrebbe però non mancare in cinquina, con le possibilità rappresentate da Denis Villeneuve per Dune: Parte 2 e Sir Ridley Scott per l’attesissimo Il Gladiatore II. Ma non dimentichiamo nemmeno interessanti “outsider” come ad esempio RaMell Ross per lo sperimentale Nickel Boys, l’austero Edward Berger per Conclave, o l’amatissimo Pedro Almodovar per il Leone d’Oro La stanza accanto.
In ordine puramente alfabetico:
Pedro Almodovar, La stanza accanto
Jacques Audiard, Emilia Perez
Sean Baker, Anora
Edward Berger, Conclave
Brady Corbet, The Brutalist
Coralie Fargeat, The Substance
Payal Kapadia, Amore a Mumbai
Greg Kwedar, Sing Sing
James Mangold, A Complete Unknown
Steve McQueen, Blitz
Mohammad Rasoulof, The Seed of the Sacred Fig
Halina Reijn, Babygirl
RaMell Ross, Nickel Boys
Ridley Scott, Il Gladiatore II
Denis Villeneuve, Dune: Parte 2