Di Simone Fabriziani
Anche quest’anno, con molta probabilità, l’Oscar alla miglior regia andrà ad un cineasta non di nazionalità statunitense. Nonostante la minaccia sempre presenti di registi osannati e leggendari come Steven Spielberg o Woody Allen, l’Academy Award verrà conteso tra un autore britannico ed uno messicano, con il terzo incomodo di un regista italiano, il primo forse ad entrare nella cinquina dei registi dal 1999 con l’exploit di Roberto Benigni con “La vita è bella”.
A costituire la nostra ipotetica cinquina autunnale in Best Directing ce n’è per tutti, politically e non politically correct, un melting pot di nazionalità e di colori da fare invidia alle precedenti edizioni degli Oscar e che potrebbe appianare molte delle recenti polemiche sul whitewashing all’interno dell’Academy. Ecco le nostre scelte con relative alternative, per la affollata categoria della miglior regia.
A dominare la cinquina c’è il britannico Christopher Nolan con il capolavoro bellico Dunkirk, ad oggi uno dei titoli meglio recensiti a livello internazionale; da non sottovalutare il dettaglio per cui Nolan è ancora a caccia di una prima candidatura all’Oscar; è il favorito parziale, perdonate la semantica giocosa, assoluto. Sale al secondo posto il messicano Guillermo Del Toro con The Shape of Water, fantasy adulto vincitore del Leone d’Oro e titolo tra i meglio accolti nella intera filmografia del cineasta sudamericano; è la minaccia maggiore al monopolio registico di Nolan. Stabile in terza posizione l’italiano Luca Guadagnino per l’acclamato romance LGBT Chiamami con il tuo nome, fenomeno di pubblico e critica sin dalla sua prima presentazione al Sundance Film Festival, e on ha accennato a diminuire dopo gli applausi ricevuti anche a Berlino e più recentemente a Toronto. Debutta invece al quarto posto il canadese Denis Villeneuve per il capolavoro visivo Blade Runner 2049, il suo film più ambizioso dopo l’exploit, altrettanto ambizioso dello scorso anno, di “Arrival” che aveva ingraziato per la prima volta Villeneuve all’Academy. Chiude la scoperta Dee Rees per il film Netflix Mudbound, altro fenomeno molto applaudito al Sundance Film Festival che potrebbe far entrare la Rees nella storia dell’Academy: prima regista donna di colore a ricevere una nomination.
Le alternative sono invece popolate da nomi altisonanti e altrattanto validi e possibili, tra cui l’onnipresente Steven Spielberg per The Post, Martin McDonagh per Tre manifesti a Ebbing, Missouri, fino ai più indipendenti Sean Baker per The Florida Project e l’horror satirico di Jordan Peele per Scappa – Get Out.
Predizoni:
Christopher Nolan, “Dunkirk”
Guillermo Del Toro, “The Shape of Water”
Luca Guadagnino, “Chiamami con il tuo nome”
Denis Villeneuve, “Blade Runner 2049”
Dee Rees, “Mudbound”
Alternative:
Steven Spielberg, “The Post”
Martin McDonagh, “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”
Jordan Peele, “Scappa – Get Out”
Joe Wright, “L’ora più buia”
Sean Baker, “The Florida Project”
Greta Gerwig, “Lady Bird”
Paul Thomas Anderson, “Phantom Thread”
Darren Aronofky, “Madre!”
Woody Allen, “Wonder Wheel”
Richard Linklater, “Last Flag Flying”