Predizioni Oscar 2019: Miglior film d’animazione (Dicembre)

La corsa per rientrare nella cinquina dedicata ai migliori film d’animazione dell’anno non era mai stata poco competitiva come quest’anno. Infatti, a parte un paio di titoli aiutati dal nuovo regolamento della categoria, che favorisce i blockbuster e i film di grandi case di produzione, ed un paio di film particolarmente amati dalla critica, sono stati poche le produzioni animate rilevanti ed apprezzate nel corso dell’anno, o comunque meno degli anni passati.

I sequel Gli Incredibili 2 e Ralph Spacca Internet, entrambi prodotti sotto l’egida della Disney, sembrano avere la candidatura assicurata, così come il cinecomic Spider-Man: Un nuovo universo. Ad aggiungersi a questi tre progetti in CGI dovrebbero esserci L’isola dei cani di Wes Anderson, realizzato in stop motion, e il giapponese Mirai, realizzato in animazione tradizionale. Se così fosse, il 2019 sarebbe il quinto anno in cui tutti i candidati dei Golden Globe sono poi anche stati candidati agli Oscar, il primo da quando i candidati sono cinque a entrambe le premiazioni. Inoltre, sarebbe il quinto anno dall’istituzione della categoria in cui sono presenti film realizzati in tutte e tre le tecniche animate. 

Il maggiore competitor è I primitivi della Aardman, casa di animazione in stop motion in passato candidata tre volte e vincitrice del premio grazie a Wallace e Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, candidato agli Annie Awards. Purtroppo la pellicola inglese ha ricevuto consensi più limitati rispetto a quelli di Mirai ed essendo una produzione a basso budget, sembra essere relativamente fuori dai giochi. Il resto della concorrenza è piuttosto scarsa, ma Smallfoot e Il Grinch potrebbero sempre fare lo sgambetto ai favoriti della categoria, contro ogni razionale previsione. Un ritorno ai fasti degli anni passati potrebbe permettere a film indipendenti stranieri di rientrare tra i candidati, in quel caso ad essere in prima linea per una nomination sarebbero l’ungherese Ruben Brandt, Collector e il brasiliano Tito and the Birds, ma, purtroppo, è un’eventualità piuttosto remota.