Di Gabriele La Spina
Abbattendo le barriere di genere lo scorso anno è stato il film Get Out a trionfare nella categoria della miglior sceneggiatura originale degli Oscar. Scritta dal comico, divenuto regista riconosciuto, Jordan Peele, si trattava di un’esplorazione psichica e satirica dell’America contemporanea. Inusuale vedere premiato agli Oscar un film con elementi sia comici sia horror, eppure i tempi cambiano.
Quest’anno tuttavia i canoni che potrebbero rispecchiarsi nella cinquina delle sceneggiature originali sembrano i più consueti. Imprescindibile è già la presenza del film Netflix diretto da Alfonso Cuaron, Roma, vincitore a Venezia, la cui sceneggiatura è firmata dallo stesso regista che racconta di una famiglia messicana a Città del Messico negli anni settanta; non vale lo stesso per Yorgos Lanthimos che per la prima volta ha diretto un film la cui sceneggiatura non porta la sua firma, eppure i toni de La favorita sono sempre lanthimosiani, grazie al lavoro a quattro mani di Deborah Davis e Tony McNamara. E dopo il successo di pubblico al Toronto International Film Festival, dove è stato premiato con il People’s Choice Award, il film Green Book completa il trittico dei certi nella categoria, per la sceneggiatura di Nick Vallelonga, Brian Hayes Currie e Peter Farrelly.
Sono poi da discutere le presenze di due titoli, negli ultimi posti restanti. Vice di Adam McKay, biopic sulla figura politica di Dick Cheney, la cui sceneggiatura è firmata dallo stesso regista; e l’indie di A24, Eighth Grade, coming of age di grande successo nei mesi scorsi. Del primo non abbiamo ancora alcun parere visto che Annapurna lo distribuirà direttamente in sala alla fine di dicembre, tuttavia McKay è quasi sempre garante di ottime sceneggiature, con il suo ultimo lavoro, La grande scommessa, ha infatti vinto l’Oscar nel 2016 alla miglior sceneggiatura non originale. Su Eight Grade garantisce invece la critica, che ha applaudito il gioiellino di Bo Burnham, attore adesso al suo esordio registico, anche sceneggiatore del film.
Da tenere d’occhio sono poi le alternative ai film proposti per questa cinquina: a partire da First Reformed, acclamato ultimo lavoro di Paul Schrader; il biopic atipico di Julian Schnabel,Van Gogh – At Eternity’s Gate, e non vanno mai sottovalutati i Coen, del tutto possibili con l’apprezzato La ballata di Buster Scruggs, già premiato a Venezia per la sua sceneggiatura. Infine le wild card della categoria, sono anche stavolta gli horror. Hit del botteghino, ma anche favoriti della critica, A Quiet Place, diretto da John Krasinski su una sceneggiatura dello stesso regista scritta con Bryan Woods e Scott Beck; e infine Hereditary, altro titolo di A24, che potrebbe sgomitare, grazie all’elaborata sceneggiatura di Ari Aster, regista del film.
Predizioni
Roma
La favorita
Green Book
Vice
Eighth Grade
Alternative
First Reformed
Van Gogh – At Eternity’s Gate
La ballata di Buster Scruggs
Hereditary
A Quiet Place