Ancora auguri per la tua morte – La recensione del sequel targato Blumhouse

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Di Dario Ghezzi

Tree Gelbman, dopo essere scampata alla morte il giorno del suo compleanno, ritorna nel loop temporale a seguito di un esperimento andato a monte. La ragazza si ritrova in una realtà parallela in cui molte cose sono diverse ma dove c’è ancora in Serial killer che minaccia la vita dei suoi amici e, in particolare, della sua assassina Lori. A questo punto, Tree dovrà compiere una serie di scelte coraggiose per salvarsi.
Questa è la trama di Ancora auguri per la tua morte di Christopher Landon, seguito di Auguri per la tua morte, nelle sale dal 28 febbraio. Il primo capitolo della saga è stato un vero e proprio successo, incassando più di 120 milioni di dollari. I grandi incassi hanno spinto i produttori a realizzare un seguito che, all’inizio, sembra sbagliarle proprio tutte ma che si riprende nel migliore dei modi quando ritorna il loop temporale che riguarda la nostra protagonista. Gli sceneggiatori, anche in questo capitolo, trovano dei modi originali per far morire Tree, passando dal dramma alla commedia, con un bel po’ di fantascienza, elemento nuovo di questo sequel.

Gli ingredienti per bissare il successo del primo film ci sono tutti. Infatti, la storia è godibile, i colpi di scena ben assestati. La protagonista Tree è carismatica, grazie all’interpretazione di Jessica Rothe. Un film per tutti che scorre via, senza troppe pretese, con momenti che a volte cedono il passo al trash ma che non deluderà gli amanti del genere.
VOTO: 7/10




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