Fargo 3×07 “The Law of Inevitability” – La recensione

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Di Simone Fabriziani

Una vigilia di Natale rosso sangue quella che si prospetta nel Minnesota del 2010, dove da settimane una misteriosa scia di omicidi e brutalità sembra dominare sull’innevata atmosfera natalizia in arrivo; ma nella notte più magica dell’anno, un cadavere non fa dormire sonni tranquilli a più di una delle pedine del gioco: Fargo , a poco più di tre episodi dalla fine, sta per concludere la sua terza stagione antologica.

Dopo la scioccante morte di Ray Stussy (Ewan McGregor) per mano di un Emmit Stussy sempre più marionetta nelle abili e crudeli stregonerie del “lupo” Varga (David Thewlis), la polizia locale incastra la compagna di Ray Nikki Swango (Mary Elizabeth Winstead), ora prezioso collegamento tra Ray, il suo controverso rapporto con il fratello “re dei parcheggi del Minnesota”, e quella che si prospetta la minaccia più grande di tutte, la temibile mafia russa capitanata dal misterioso e crudele Varga.
Dai grotteschi connotati del racconto natalizio, “The Law of Inevitability” non ricalca pedissequamente le allegorie narrative del “Canto di Natale” di Charles Dickens, ma invece spinge il pedale sull’avarizia dell’uomo; in un mondo che sembra cambiare sempre più rapidamente ma che tuttavia non cambia mai nel profondo, a regolare le interazioni della comunità e della società di tutti i tempi è il denaro, la scia verde che, per la legge dell’inevitabilità della storia del genere umano, si tinge di un rosso vermiglio, un rosso sangue.
Sta agli intrepidi agenti della polizia (tra cui la bilancia morale del racconto Gloria Burgle interpretata da Carrie Coon) seguire la scia e spezzare il terribile incantesimo di sangue che attanaglia il nevoso Minnesota nel tempo più innocente e magico dell’anno.
Follow the money.

VOTO: 7,5/10