Roma 2018: The Old Man & The Gun – La recensione dell’ultimo film di Robert Redford diretto da David Lowery

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Di Daniele Ambrosini

Scritto e diretto da David Lowey, reduce dal successo di critica dell’indipendentissimo A Ghost Story, The Old Man & The Gun segna l’addio alle scene del due volte premio Oscar Robert Redford. Ma se il divo hollywoodiano con questo film si ritira ufficialmente dopo una carriera costellata di successi, Lowery, invece, non ha intenzione di andare da nessuna parte e con il suo quarto, riuscitissimo film ci dimostra di avere tutte le carte in regola per poter fare bene dietro la macchina da presa ancora molto a lungo. Una carriera si conclude, ma un’altra decolla, si spera, in maniera definitiva.

Ispirato ad una storia vera, il film copre il periodo precedente all’ultimo arresto del criminale professionista e mago delle evasioni Forrest Tucker. Ormai settantenni, Tucker ed altri due uomini mettono su una banda e rapinano con successo numerose banche, sempre con lo stesso modus operandi: Tucker con il suo fare da galantuomo informa un impiegato che ha con sé una pistola e gli consegna una borsa da riempire con tutte le banconote che riesce a trovare, per poi girarsi ed uscire  come se niente fosse, senza che le persone presenti nella banca abbiano modo di rendersi conto della rapina in corso. Forrest è un uomo gentile e sorridente, le persone si fidano istintivamente di lui, essere rapinati da lui non è un trauma, anzi, è quasi un piacevole ricordo. Numerosi operatori e direttori di banca nel corso del film lo definiscono “educato”, “un gentiluomo”. Dopo una rapina con inseguimento, Forrest si ferma ad aiutare una donna in difficoltà con la sua auto nel tentativo di creare un diversivo ma, una cosa tira l’altra, ed i due finiscono a pranzo insieme: la forte sintonia si trasformerà presto in qualcos’altro. Un poliziotto, ironicamente chiamato John Hunt, nel frattempo, si mette sulle tracce della “banda dei vecchietti”.
Il film di Lowery è come il suo protagonista, pieno di fascino ed estremamente gentile (con lo spettatore). È un film delicato, che con la sua atmosfera distesa e quasi sognante ci trasporta con estrema dolcezza all’interno di una storia incredibilmente romantica, nell’accezione più positiva del termine. Tutto all’interno del film trasmette un senso di nostalgica tenerezza, creando un piacevole effetto di leggerezza, favorito da uno script che riesce nella per niente scontata impresa di non prendersi mai troppo sul serio, facendo sapiente uso dell’ironia. The Old Man & The Gun è il classico film che ti fa sorridere e allo stesso tempo ti scalda il cuore, un film costruito con una passione che trasuda da ogni singolo fotogramma. Possiamo dire che questa quarta opera di Lowery sia un film romantico, non perché la sottotrama sentimentale sia preponderante rispetto all’aspetto crime insito nella storia, ma perché pure quest’ultimo è trattato con la delicatezza e la dolcezza che solitamente si riservano alle storie d’amore, è trattato con una più che insolita passionalità. Le rapine sono una passione per Forrest, così come la caccia all’uomo lo è per John. Tutto nella storia è passione che traspare in modo evidente, sempre.
Daniel Hart, già autore delle musiche di A Ghost Story, realizza una colonna sonora eccezionale che ricorda vagamente le sonorità dei melò e dei drammi romantici degli anni ’50, ma che riesce ad incorporare anche sonorità country, quasi western. Il direttore della fotografia Joe Anderson, invece, sfrutta la corposità della pellicola e la sua capacità di catturare la luce per creare immagini “calde”, pur giocando con una gamma di colori freddi. Entrambi contribuiscono a rendere più tangibile, visivamente e uditivamente, questo senso di calore, di romanticismo, che pervade lo script di Lowery.
Notevolissimo il cast che oltre all’eccezionale Robert Redford comprende anche Casey Affleck nei panni del poliziotto e Sissy Spacek in quelli della donna il cui cuore viene rubato dal ladro gentile, ma anche un nutrito gruppo di comprimari composto da Donald Glover, Tom Waits, Tika Sumpter e la sempre troppo poco apprezzata Elisabeth Moss.
Certo, The Old Man & The Gun non sarà un film perfetto, anzi, è come il suo protagonista: commette l’errore di ricadere nelle solite strutture, ma alla fine ci si affeziona così tanto al suo piglio gentile che non si può che perdonarlo. 

VOTO: 9/10