The Lodge – La recensione dell’horror diretto dai registi di ‘Goodnight Mommy’

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Di Anna Martignoni

Dopo
la tragica scomparsa della moglie dalla quale stava per divorziare, Richard
Hall propone ai suoi due figli di passare le vacanze di Natale nello chalet di
famiglia insieme a Grace, la sua giovane fidanzata dal passato tormentato. Una
volta sistematisi nell’abitazione, Richard torna in città per questioni di
lavoro, lasciando i tre nella speranza che possano conoscersi meglio. La
convivenza forzata non va però come sperato e, nel frattempo, iniziano a
verificarsi alcuni eventi sinistri.

Presentato
all’ultimo Sundance Film Festival, The
Lodge
segna il debutto in lingua inglese della coppia di registi austriaci Veronika Franz e Severin Fiala (rispettivamente zia e nipote). A cinque anni di
distanza da Ich seh Ich seh (meglio
noto come Goodnight Mommy), la
coppia ripropone elementi cari alla loro poetica, come la grande casa isolata e
il rapporto conflittuale dei due fratelli con la figura femminile. Qui, Mia (Lia McHugh) e Aiden (Jaeden Martell, visto nel recente
Knives Out) hanno a che fare –contro la loro volontà‒ con la bella e giovane
Grace (Riley Keough), ritenuta la
prima responsabile della morte della madre (Alicia Silverstone), nonché elemento di disturbo nel rapporto con
il padre Richard (Richard Armitage).
Sin dai primi minuti del film, uno dei temi ricorrenti è quello religioso, che
viene presentato per gradi in una escalation di fanatismo. Se all’inizio della
pellicola l’unico rito presente è quello funebre, col procedere della
narrazione esso diviene sempre più arcano e malefico, rispecchiando totalmente
il passato di Grace, unica sopravvissuta ad un suicidio di massa avvenuto nella
setta religiosa della quale faceva parte. Avendo superato (apparentemente) quel
trauma, Grace cerca in ogni modo di creare un rapporto con i figli del
compagno, i quali, però, sembrano non voler sentir ragioni. La disastrosa
convivenza, combinata alla costante presenza di immagini e simboli religiosi
disseminati per la casa e all’isolamento causato dalla bufera di neve, portano
Grace ad una palpabile irrequietezza, mentre Richard, l’unico che potrebbe
risolvere la situazione di estremo disagio venutasi a creare, non può fare
niente per modificare la situazione.  

The Lodge
è un horror che gioca più con la psicologia dei personaggi piuttosto che con la
violenza. Tutto accade per un motivo ben preciso e gli indizi sono tutti lì
sullo schermo. I clichè tipici del genere sono ben distribuiti tanto a livello
sonoro quanto a livello visivo e vengono mescolati in modo da rendere la
pellicola inquietante quanto basta. Vi sono la quasi totale assenza di musica
extra-diegetica e i dialoghi sono ridotti all’osso; vi sono il grande lodge
(dall’inglese, chalet) isolato ed inquietante e le condizioni metereologiche
avverse ai protagonisti, impossibilitati a scappare (un omaggio a Kubrick?). Non
mancano poi strane sparizioni e persino la casa delle bambole con cui giocano i
due fratelli, che rispecchia in modo tetro la casa in cui si trovano. La regia
e la fotografia (curata da Thimios
Bakatakis
, già collaboratore di Yorgos
Lanthimos
) sono sicuramente i due punti di forza del film: le inquadrature
che passano dal particolare e via via si allargano a tutta la stanza sono
efficaci nel rappresentare il senso di angoscia che pervade il film, così come
le frequenti alternanze tra campi lunghi o lunghissimi in pieno giorno e gli
angusti corridoi illuminati solo da una fioca lampadina. Dal punto di vista
narrativo, però, il film non risulta tanto efficace quanto gli elementi più
tecnici. In primo luogo, i due fratelli non sono caratterizzati a dovere, e ciò
porta lo spettatore ad ignorare i motivi che li portano a compiere determinate
azioni. In secondo luogo, il personaggio di Richard compie in modo troppo
inverosimile scelte al limite della pazzia: perché lasciare ad una ragazza
instabile la pistola di famiglia? Infine, Grace: sebbene la Keough si dimostri
all’altezza del ruolo affidatole, pochissimo traspare del passato del suo
personaggio tormentato, se non ciò che trovano Aiden e Mia nei siti internet. The Lodge è un film che tiene molto più
alla forma che al contenuto, e ciò abbassa molto il livello di una pellicola
che avrebbe avuto tutti i presupposti per lasciare il segno.

The Lodge uscirà nelle sale italiane il 16 gennaio con Eagle Pictures.


VOTO: 6/10




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