Twin Peaks 3×14 “We are like the dreamer” – La recensione

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Di Simone Fabriziani

Riassunto dell’episodio in suggestioni ed immagini: una donna con tre occhi, il fascino ombroso dei boschi di Twin Peaks, l’importanza insospettabile dei portali extra-dimensionali, sogni premonitori, i super-poteri di un guanto, e l’aiuto insperato del “pompiere”. A quattro episodi dal finale di stagione di Twin Peaks – Il ritorno, risponde con ilo preambolo a quello che si preannuncia come una delle risoluzioni più memorabili del nuovo mistero alimentato dalle suggestioni esoteriche di Mark Frost e le “weirdnesses” di David Lynch.


Inutile stare a puntualizzare su come, alla luce dell’emblematica Parte 14 “We are like the Dreamer”, molti degli episodi precedenti risultino inutilmente dilatati, apparentemente senza usufrutto per lo spettatore in cerca di risoluzioni, scorciatoie, risposte che forse non arriveranno mai. Anzi alla luce degli eventi della pregna Parte 14, il revival televisivo della serie di culto degli anni ’90 che ha cambiato per sempre il volto del piccolo schermo d’autore mostra invece una inaspettata ellitticità narrativa; la sensazione è difatti che, come per i primi, ipnotici quattro episodi, anche gli ultimi capitoli del mistero della cittadina fittizia più famosa della tv americana saranno parallelamente pregni di risposte, domande, colpi di scena, suggestioni. Come dicevano nell’introduzione, “We are like the dreamer” ne è probabilmente il preambolo enigmatico.

Entrare nei dettagli degli accadimenti dell’episodio sarebbe un peccato mortale per gli spettatori (e per i nostri lettori), anzi abbiamo voluto lasciarvi degli indizi proprio nelle prime righe della nostra recensione, in pieno mood lynchiano. Tante domande, poche risposte. Ma tutti i nodi, pur numerosi, stanno per riallacciarsi assieme. Nel miglior modo possibile.
VOTO: 8/10


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